L’altro giorno ho chiesto a una mia nipotina e alle sue amiche (prima media) di disegnare un’idea intelligente. Ci hanno un po’ pensato, erano perplesse perché in effetti rappresentare un concetto astratto non è facile… e in più l’idea doveva essere pure intelligente!

Immagine di una lampadina accesa

Poi Marta ha avuto un’ispirazione geniale: una lampadina accesa. Si è ricordata di una volta in cui suo nonno doveva spiegarle come risolvere un problema e non sapeva come farglielo capire e a un certo punto ha esclamato “Mi è venuta un’idea, mi si è accesa una lampadina!” E con un esempio semplice l’ha proprio illuminata!

Ma visto che Marta non voleva far vedere alle altre il suo disegno perché dice di non essere brava (anche se rispetto a me potrebbe essere Giotto!) abbiamo fatto una ricerca su internet e abbiamo trovato una raffigurazione molto bella e rappresentativa.

E, sempre “navigando” tra le lampadine, ci ha colpito anche un’altra immagine che ci ha fatto riflettere e parlare di luce, fotosintesi e ambiente. Sì perché, come sappiamo, la luce è fondamentale per la vita di tutti gli esseri viventi. In particolare i vegetali, grazie alla luce, compiono la fotosintesi clorofilliana, un processo che consente di incamerare anidride carbonica producendo ossigeno indispensabile per la nostra respirazione. Tutto questo avviene attraverso processi chimico-fisici che solo i vegetali sono in grado di mettere in atto. La fotosintesi, dunque, è il processo opposto alla nostra respirazione: la pianta usa l'acqua assorbita dal suolo e l'anidride carbonica presente nell'aria per produrre glucosio e ossigeno. In questo modo animali e vegetali assumono un ruolo complementare all’interno del loro ecosistema di vita.

 

Immagine della fotosintesi clorofilliana

Da lì un altro passo: facendo perno sul mio chiodo fisso o deformazione professionale riguardo all’importanza di compiere gesti sostenibili per l’ambiente, ho chiesto alle ragazze: “Ma quando una lampadina non funziona più, dove la dobbiamo gettare?” E le ho spronate a cercare una soluzione.
Così, sempre navigando su internet, siamo approdate al sito AMIU della nostra città dove le ragazze hanno scoperto che le lampadine fanno parte dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e devono essere portate alle isole ecologiche (a parte quelle vecchie a incandescenza - che non sono RAEE - e possono essere gettate nei rifiuti indifferenziati).

Ancora una volta un’immagine, quella simbolo della sezione dedicata ai RAEE, ci ha fatto riflettere.

 

La domanda che ci siamo fatte è stata: “Ma, in qualche modo, le lampadine non si possono riciclare?”

E così ci è venuta l’idea di… “illuminare” il Natale e abbiamo trovato questo bellissimo modo di riusare una lampadina che non vive più di luce propria, ma può ancora diffondere “calore” e creare un clima natalizio speciale!

 

ISTRUZIONI PER LA REALIZZAZIONE

Occorrente:
lampadine vecchie;
colla vinilica;
glitter;
nastri;
spray fissante e colla a caldo.

Il procedimento è semplicissimo: basta ricoprire la lampadina di colla vinilica e subito dopo cospargerla a poco a poco di glitter. Poi con la colla a caldo, incolliamo i nastri per coprire il collo della lampadina. Può essere utile anche una mano leggera di fissativo, per evitare che i glitter si stacchino e vadano ovunque.

E se vogliamo essere ancora più ecologici, invece del glitter perché non usare il sale colorato? È sufficiente disporre il sale fino su un piatto di plastica e iniziare a colorarlo con i gessetti: basterà, infatti, passare semplicemente il gessetto sopra il sale, strofinandolo. Questa è un’idea che è venuta alle ragazze, ho consigliato loro di sperimentarla…

Spero che le loro mamme non me ne vogliano: per farmi perdonare metterò a disposizione il mio tavolo di cucina, non prima di averlo ricoperto interamente di giornali, e ci daremo da fare per creare questi addobbi così particolari!

E ora, sempre all’insegna della sostenibilità, non mi resta che augurare a tutti un luminoso Natale!

Ritratto di Alessandra Gentile

Posted by Alessandra Gentile

Sono Alessandra Gentile, ma chiamatemi pure Ale, sposata e mamma di Lorenzo e Luca. 
Laureata a Genova in Scienze Naturali, con tesi in botanica. Appassionata di montagna, sport all’aria aperta, adoro soprattutto il tennis e lo sci.