Se Babbo Natale ha portato un fratellino, o se è previsto il suo arrivo per il nuovo anno, sicuramente la famiglia sarà in fermento e si troverà a vivere una piccola-grande rivoluzione.

Così è successo alla mia, da un mese a questa parte, con l'arrivo di Nicola. Giorgio, il primogenito, ha 3 anni, un'età già critica di per sé. Proviamo a vedere insieme qualche strategia per il PRIMA e il DOPO.

PRIMA DELL'ARRIVO DEL FRATELLINO

Un po' ci si può preparare al lieto evento... ma non più di tanto.

Come la mamma, per quanto possa fantasticare in gravidanza, mai riuscirà a prefigurarsi il nascituro come realmente sarà, così i nostri figli, per quanto possa loro essere raccontata la novità, non riusciranno a comprendere quel che sta per accadere finché non accadrà.

Per i bambini il tempo è un concetto molto diverso da quello che ne abbiamo noi adulti: sarà bene iniziare a prepararli non troppo tempo prima, perché l'attesa non sembri per loro un'eternità.

Sarà bene parlare del fratellino quando già la pancia sarà ben visibile, senza però esagerare con i riferimenti nel corso della giornata.

Ci si potrà avvalere di un librino o di una canzoncina o cogliere le occasioni di ritrovo con gli amici per mostrare al proprio figlio che alcuni suoi amichetti hanno già un fratellino o una sorellina.

Si potranno guardare insieme le foto di quando la mamma, il babbo, il bimbo stesso erano piccoli.

Quando il fratellino o la sorellina nasceranno, si potranno portare i bimbi a vederli, magari avendo preparato un regalino tutto per loro da parte del bébé, che si potrà però scartare solo una volta tornati a casa con il papà (questo stratagemma dovrebbe evitare il pianto disperato al distacco dalla mamma, quando lei ancora dovrà restare un po' in ospedale...)

 

DOPO L'ARRIVO DEL FRATELLINO

Un po' di gelosia sarà inevitabile. Non è detto che si manifesti nelle forme più chiare, ad es. con l'aggressività nei confronti del nuovo arrivato. A volte quella stessa aggressività potrà essere rivolta alla mamma o al babbo, con frasi come "Vai via!" oppure calci o schiaffi.

Sarà importante sì rimproverare per il gesto ma ancor più spostare l'attenzione sul bene che la mamma e il babbo nutrono per il primogenito e per il nuovo arrivato, non solo nei momenti di tensione ma anche quando i bimbi sono tranquilli.

E' importante, se il primogenito ancora non verbalizza bene le proprie emozioni, riformulare quello che sente, ad es. dicendo "La mamma capisce che tu sei arrabbiato perché lei può stare meno tempo con te rispetto a prima. Probabilmente sei arrabbiato anche con il tuo fratellino, e vorresti che già giocasse con te, mentre questo non è possibile..."

Sarà importante cercare di ritagliare dei momenti in cui la mamma trascorra del tempo solo con il primogenito, ad es. andando a visitare degli amichetti, oppure condividendo un'esperienza nuova (ad es. andando in un centro-giochi mai visto prima insieme).

A casa, sarà prezioso coinvolgere il primogenito nella cura per il bébé, ad es. facendosi passare le salviette per il cambio o l'asciugamano per il bagnetto.

Ci vorrà soprattutto tanta, tanta pazienza, e la convinzione che quello che ora sembra un difficile equilibrio presto sarà, per i nostri figli, un tesoro grande.

 

 

 

 

Ritratto di Maria L Bellopede

Posted by Maria L Bellopede

Sposata, mamma di Giorgio e di Nicola, vivo in Romagna, dividendomi tra campagna e città. Un po’ “secchiona”, mi laureo con lode in Psicologia Clinica e mi diplomo a pieni voti in Pianoforte, studiando per anni canto lirico-moderno especializzandomi poi in Musicoterapia. Blogger da un po’, amo scrivere da sempre, soprattutto fiabe e filastrocche. Qui puoi vedere il mio sito e qui interagire con me nella mia pagina Facebook "Il cerchio delle mamme".