Incontri

Io credo che solo gli incontri possono cambiare la vita dei nostri figli in maniera autentica.

Allora penso che mio figlio può incappare ogni giorno in qualcuno che gli dice "Fratè, con po' de roba svolti la settimana... ": a scuola, in strada, in palestra, a una festa... e mio figlio smetterà di crescere perché ha scoperto che può stare sereno senza fatica; non ha bisogno di me per questo.

Ma può anche avvenire che mio figlio incontri un prof che lo fa innamorare del sapere, allora si butterà a capofitto nella filosofia, può darsi che mio figlio incontri una fighissima che canta in una band e diventerà il chitarrista più grande del mondo... o magari ascolta un prete che lotta contro l'illegalità e si infilerà in gruppi di impegno socio politico o diventerà un missionario...
Non poniamo limiti, non decidiamo noi cosa è buono o cos'è cattivo: diamogli la possibilità di innamorarsi di qualcosa, di scegliere e di scoprire cos'è che dà senso al suo presente e soprattutto che apra prospettive per il suo futuro.

Lasciamo che i nostri ragazzi si leghino: si leghino tra loro, si leghino ad un ambiente, ad un idea; lasciamo che si leghino a qualche amico grande che indichi loro una via al di fuori delle mura di casa... no, non importa che sia "La Via". Importa che i nostri ragazzi si convincano che una via c'è, che vale la pena cercarla, che vale la pena camminare, sfondare le scarpe, farsi le vesciche ai piedi... perché la via c'è.

Se poi noi adulti siamo capaci di far credere questo, se noi per primi non gli buttiamo addosso i muri di cinta, le montagne di fango, le strade ostruite e mai riaperte delle nostre delusioni, dei nostri fallimenti... allora forse potremmo divenire i loro complici nella ricerca.

Non gli amichetti pseudo - giovani che condividono gli errori e le cazzate per apparire fighi... no: adulti coi capelli grigi e con le rughe, adulti che hanno già battuto tante strade, e tante ne abbiamo sbagliate! Adulti con le rughe per aver tanto cercato...

Affinché possano anche loro iniziare a camminare, e scegliere magari di intraprendere una strada, un cammino, un andare. Lasciamo che i nostri ragazzi si leghino: si leghino tra loro, si leghino ad un ambiente, ad un idea... si leghino per sentire che in questo cammino non sono e non resteranno soli, anche quando noi non condivideremo le loro scelte.

 

Ritratto di Natalia Forte

Posted by Natalia Forte

In cammino, a piedi nudi: fra terra e cielo, fra realtà e immaginazione, fra presente e sogno, fra necessità e desiderio, fra regole e ideali, fra attualità e realizzazione, fra cervello ed emozioni... Dove stanno questi ragazzi quando parliamo con loro? Dove stanno con la testa? Sicuramente lontani dai piedi, sicuramente altrove, laddove noi non possiamo arrivare, dove loro non ci vogliono portare.

Perché il loro mondo può essere solo ciò che stanno respirando in questo momento. E nessun altro lo deve capire... altrimenti non sarebbe più il loro mondo.