, incontrandomi una decina di volte da qua al parto, assistendomi a casa durante il travaglio... poi ti accompagna in ospedale -quello che vuoi, non necessariamente quello in cui lavora- ti segue nel parto e se va tutto bene fa pressione per una dimissione rapida (6-12-24 ore a seconda), impegnandosi a seguire la puepera al proprio domicilio... ben al di là dei 3-4 giorni che sarebbero di ricovero. Segue l'allattamento e non solo, il tutto nell'ottica di vivere attivamente un momento speciale nel modo più naturale possibile, senza integralismi però. Ovvio che la medicalizzazione quando ci vuole ci vuole, ed è la prima a dirmi che ORA (30° settimana), se avessi perdite strane, o altro di sospetto, prima ancora di chiamare lei devo andare direttamente in ospedale.tutto questo al costo di... Non lo so
. Lei non chiede, non ha una tariffa. Credo che non possa nemmeno 
. So che lo fa per niente, con le sue conoscenti, per passione soprattutto. Mi ha detto che secondo lei questo dovrebbe essere un servizio offerto dal ospedale, un diritto che dovrebbero averte tutte, che lei ed un'altra hanno provato a proporre il progetto, ma le hanno boicottate, ufficialmente perchè secondo l'ospedale una assistenza del genere farebbe aumentare i costi... ufficiosamente perchè iun servizio simile lederebbe interessi più forti (i ginecilogi). Senza toccare il tasto dei rimborsi regionali. Questo però è un altro discorso 
.Quello che mi premeva sapere da voi, da chi ha avuto esperienze simili con ostetriche è... a quanto ammonta un giusto compenso per la sua assistenza
? E' ovvio che se stessi a guardare quanto le sono grata, per me è un servizio "impagabile", non so proprio valutare. Ero in preda all'ansia, perchè tengo moltissimo a vivere attivamente la nascita del nostro bimbo, l'ospedale mi atterrisce e meno ci starò, meglio sarà per me. Per non parlare del dopo. Tengo moltissimo ad allattare al seno, temevo di sentirmi abbandonata alle difficoltà... Quindi questa ragazza mi è arrivata come l'angelo salvatore... Voglio ovviamente ricompensarla nella giusta maniera, è appena ovvio che non ci penso nemmeno ad approfittare della sua disponibilità "per niente". "quanto", quindi?