Multiculturalità e scuola

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Questo è il forum ispirato da Kiara del Kantutita, per la quale non esisteva che una razza, quella umana.
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Chiara
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Multiculturalità e scuola

Messaggio da Chiara »

Insegno in una scuola primaria definita ad 'alto afflusso migratorio'.

I bambini non italiani sono il 20 %, con punte del 38 % alla scuola materna facente parte dello stesso istituto comprensivo. Questo in termini burocratici. Ciò permette di avere un insegnante distaccato esclusivamente per la prima alfabetizzazione degli alunni stranieri, peccato che quest'anno le ore disponibili siano state dimezzate.

Nella realtà, cosa vuol dire? Fino ad otto alunni stranieri, spesso provenienti da otto Paesi diversi, in ogni classe.

Mi interessa molto questo forum, perchè l'incontro con persone di etnia diversa è per me cosa quotidiana, e parte del mio lavoro.

Potrei raccontare infinite esperienze, e per la maggior parte sono belle - nella scuola l'integrazione procede a velocità doppia o tripla rispettoi al resto della società. Tanto velocemente che il rammarico maggiore è che molti bambini inevitabilmente perdano la loro lingua e la loro cultura di origine.

Cercherò di raccontare di più appena possibile.
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TheMerlin
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Multiculturalità e scuola

Messaggio da TheMerlin »

Noi abbiamo due asili in paese. Uno per gli stranieri e uno per i tedeschi...lo so, fa schifo, ma è così. Nell'asilo dove vanno i miei figli siamo arrivati ad avere il 60% di stranieri, quasi tutti provenienti da famiglie con problemi, spesso al limite tra povertà e bisogno. Bambini che non parlano una parola di tedesco, con famiglie che non parlano una parola di tedesco.
L'altro asilo è in cima alla collina, con attorno i campi coltivati, il bosco appena dietro casa. Ci sono solo bambini tedeschi, quasi tutti di buona o ottima famiglia. Le mamme girano con il naso per aria, come se tutti quelli che vanno nell'altro asilo fossero dei miserabili.
Non ci ho mandato i miei figli apposta. Adesso loro parlano italiano, tedesco, imprecano in turco e in brasiliano. Mia figlia stava descrivendo le sue barbie al telefono per la nonna. Una ha i capelli biondi e lunghi, una li ha marroni e lunghi e l'altra li ha ricci ricci e neri. Non ha detto che due sono bianche e una è nera. Non gliene frega niente del colore della pelle.
Vediamo come andrà con la scuola elementare...
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chiello
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Multiculturalità e scuola

Messaggio da chiello »

Che bellezza i bimbi di the merlin,le mie figlie notano subito il colore più scuro della pelle,qui da noi girano prevalentemente mozzarelle!!

Mi consola che notano subito la differenza cromatica ma con curiosità e simpatia(due razziste proprio in casa no eh :nono: )

Sto pensando proprio in questi giorni che se riusciremo ad adottare e se sarà colorato/a(non lo so perchè non abbiamo intenzione di scegliere il paese)forse sarebbe meglio inserire il bambino/a in una scuola di un paese non lontanissimo e un po' più multietnica dove ero stata tentata di mandare anche le bimbe ma ho desistito perchè non era logisticamente pratico.

Senza dubbio una scuola multietnica può essere l'anticamera di una società culturalmente e socialmente più ricca.

Monica
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Chiara
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Messaggio da Chiara »

Non gliene frega niente del colore della pelle
questo anche ai miei figli, per lunga abitudine - quello che conta è il bambino/a. Così Meriem non è antipatica perchè viene dal Senegal o ha la pelle nera, ma perchè è stufona a noiosa, a dire di mia figlia.

E anche i nomi contano poco, non sempre rendono palese la nazionalità - così Matteo è albanese, Valeria ucraina e Martina rumena, sempre nella classe di mia figlia, ma non gliene può fregare di meno, matteo è uno degli amici del cuore. E il figlio, all'opposto, si meraviglia dell'ovvio: 'Ah, perchè Quendrem sarebbe albanese?' mi ha detto una volta - nel senso, è un mio amico, se si chiama così ci sarà qualche motivo, a me non interessa.

Sara è alle elementari, Dario alla media, ma vedo che l'attitudine non è cambiata, parecchi di questi bambini sono con loro fin dall'asilo nido.
Noi abbiamo due asili in paese. Uno per gli stranieri e uno per i tedeschi...lo so, fa schifo, ma è così.
ne deduco che, una volta tanto, l'Italia in questo campo è più avanzata. Le classi o scuole 'solo per stranieri' non farebbero bene a nessunoi dei gruppi. E come si classificherebbero i figli di coppie miste, che sono moltissimi, con tutti i possibili assortimenti? Solo nel mio giro di conoscenze, abbiamo italiana/albanese, italiano/francese, cubana/italiano, tedesco/italiana, italiano/russa, e così via.
forse sarebbe meglio inserire il bambino/a in una scuola di un paese non lontanissimo e un po' più multietnica dove ero stata tentata di mandare anche le bimbe ma ho desistito perchè non era logisticamente pratico.
senz'altro meglio, più sono le 'diversità' messe insieme, più esse si annullano a vicenda. La scuola di cui parlo ha 400 alunni, e fa parte di un istituto comprensivo che comprende altre tre scuole elementari mnettament più piccole. mentre in quella grande c'è un certo effetto 'melting pot', gli stranieri arrivano, faticano poco, si inseriscono in fretta nuotando nel mare grande, in quelle più piccole questi eventi sono più rari, le comunità sono più piccole e più chiuse e un bambino non solo straniero, anche italiano ma non local è un problema.

Un alunno cubano inserito in una di queste scuole, in una classe di 13 alunni, ha fatto impazzire tutti quanti. Trasferito in centro, in una classe di 23 con un cinese, due marocchini e un egiziano, è diventato uno dei tanti e non ha più dato il minimo problema.
Senza dubbio una scuola multietnica può essere l'anticamera di una società culturalmente e socialmente più ricca.
senz'altro[/b]
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Luisa
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Re: Multiculturalità e scuola

Messaggio da Luisa »

chiello ha scritto:
Senza dubbio una scuola multietnica può essere l'anticamera di una società culturalmente e socialmente più ricca.

Monica
Quoto in pieno! :-)
Vi voglio raccontare della scuola dove lavora mio marito qui in USA. E` una scuola internazionale e multietnica, che va dalla preschool alla scuola superiore. E` una scuola privata no-profit, non religiosa. I bambini piu` piccoli non americani e la cui lingua madre non e` l'inglese sono subito inseriti nelle classi per la loro facilita` nell'apprendere le lingue. Per quelli piu` grandicelli c'e` la classe di ESL (English as a second language) di cui mio marito e` l'insegnante. Ma seguono anche i corsi di altre materie. In ogni caso questi piu` grandi prima di iscriversi devono fare un test d'ingresso. Ecco il link http://www.eldorado-emerson.org/.
Anche mia figlia frequenta questa scuola.

Luisa
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natalia
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Messaggio da natalia »

Chiara,sono d'accordo che i bambini provenienti dai paesi stranieri si integrano molto bene di solito nelle scuole italiane.Anzi proprio come dici tu,a volte fin troppo.Vedo figlie delle mie amiche,dopo un annetto in Italia non parlano piu quasi neanche il russo,ma qui sta alle mamme alimentare l'interesse dei propri figli verso il paese d'origine.Va bene integrarsi ma perdere le propri radice e la propria lingua e' assurdo.A volte le mamme non si rendono conto,smettono di parlare la propria lingua ai figli per facilirare l'apprendimento d'italiano ,ma bambini assorbono come le spugne e dimenticano la loro lingua d'origine se non viene piu parlata in famiglia e dopo e' difficile recuperare.
Comunque sono contenta che le scuole italiane diventato sempre piu multiculturali.A me sembra una cosa piu naturale del mondo,visto che nel mio paese (intendo tutto il territorio dell'ex Urss) ci sono centinaia di nazionalita',lingue e culture diverse.Mi ricordo che a scuola con me erano i bambini di moltissime nazionalita':russi,ucraini,bielorussi,giorgiani,tartari,bulgari,polacchi,estoni,ebrei...Spesso non era neanche possibile definire bene la nazionalita',nel mio paese c'erano moltissimi matrimoni misti perche' la gente si prostava molto nell'enorme territorio del paese,le persone di nazionalita' diverse si sposavano tra di loro,c'erano ragazzi che avevano le madri russe e padri curdi,afgani,africani,coreani...ma nassuno guardava queste cose per noi erano nostri amici indifferentemente dal colore della pelle e della nazionalita'.
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Messaggio da TheMerlin »

I due asili non sono dichiarati "per tedeschi" o "per stranieri"...non potrebbero farlo...ma quando fai domanda di ammissione, casualmente, in uno prendono solo i tedeschi. Quando sono andata ad iscrivere Alex, anche se lui è figlio di un tedesco, mi hanno trattata da pezzente perché non parlavo bene il tedesco e mi hanno detto di fare domanda anche all'altro asilo perché lì non c'era posto. So per certo che di posti ce n'erano a pacchi, perché hanno preso dentro anche i bambini nati a luglio (che facevano i 3 anni a luglio) e Alex è di marzo, quindi avrebbe avuto la precedenza...
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Messaggio da Bluecloud »

TheMerlin ha scritto:I due asili non sono dichiarati "per tedeschi" o "per stranieri"...non potrebbero farlo...ma quando fai domanda di ammissione, casualmente, in uno prendono solo i tedeschi. Quando sono andata ad iscrivere Alex, anche se lui è figlio di un tedesco, mi hanno trattata da pezzente perché non parlavo bene il tedesco e mi hanno detto di fare domanda anche all'altro asilo perché lì non c'era posto. So per certo che di posti ce n'erano a pacchi, perché hanno preso dentro anche i bambini nati a luglio (che facevano i 3 anni a luglio) e Alex è di marzo, quindi avrebbe avuto la precedenza...
Non ho parole... 8O :evil:

Blue che è felice che nella scuola della cucciola i bimbi stranieri siano il 20%
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Chiara
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Messaggio da Chiara »

natalia ha scritto:Chiara,sono d'accordo che i bambini provenienti dai paesi stranieri si integrano molto bene di solito nelle scuole italiane.Anzi proprio come dici tu,a volte fin troppo.Vedo figlie delle mie amiche,dopo un annetto in Italia non parlano piu quasi neanche il russo,ma qui sta alle mamme alimentare l'interesse dei propri figli verso il paese d'origine.Va bene integrarsi ma perdere le propri radice e la propria lingua e' assurdo.
infatti, la cosa che si vorrebbe fare è che i bambini mantengano la loro lingua oltre ad apprendere l'italiano, ma non abbiamo nè i tempi nè i mezzi per farlo a scuola. Devo dire che è più facile che perdano la lingua madre i bambini europei, la cui cultura d'origine è più simile alla nostra, mentre chi viene da più lontano è più legato alle proprie radici - quasi tutti i bambini cinesi imparano a scrivere anche in ideogrammi, e molti dfra quelli di lingua araba frequentano la scuola coranica la domenica.
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xtina
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Messaggio da xtina »

Proprio ieri discutevo con una consocente sul concetto di "differenza"...

Ebbene da Elisa ci sono bambini stranieri, e al contrario di quel che diceva un'altra ("fino agli 8 anni non notano nemmeno il colore diverso") mia figlia l'ha notato eccome che alcuni bambini della sua scuola hanno "colore" diverso, ma solo e unicamente come caratteristica strettamente fisica, cosi' come ogni giorno mi diceva che X era una bimba che era notevolmente piu' alta di tutti gli altri.

Io credo che fosse semplicemente dovuto al fatto che nella sua scuola si da' tanta importanza all'osservazione e alla discussione delle cose, di tutte le cose.

Le maestre stan portando avanti molti piccoli progetti sulla "differenza" ma su tutte le differenze, comprese l'essere biondi o ricci oppure pigri oppure chiacchieroni... per esaltare le singole individualita', cosa che rispettano anche nell'assegnare incarichi o laboratori...

Io sono felicissima di questa cosa, e insieme ad Eli abbiamo piu' volte letto "bambini di tutti i colori" e so che a scuola alcune mamme straniere sono andate a mostrare i loro abiti tipici e la maestra della scuola gemellata (INDIA) ha mostrato come si indossa l'abito tipico.

Io ho regalato ad Eli un piccolo mappamondo (di quelli gonfiabili) e Elisa riconosce tutti i paesi dei nonni dei suoi amichetti, ci tengo con lei a sottolineare "dei nonni" perche' i suoi amici son del nostro paese, tanto quanto lei!

Che ne dite?
ciao
Xtina
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xtina
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Messaggio da xtina »

Dimenticavo la conclusione del tutto, la mia conoscente, appunto, dice che alla materna e' impossibile, la differenza non la capiscono, quindi meglio dire che "siam tutti uguali" e sorvolare sul resto...

ciao
Xtina
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Messaggio da Bluecloud »

Mi piace tantissimo l'idea del mappamondo e dei paesi dei nonni! :D

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Messaggio da Puffin »

davvero bello dire "il paese dei nonni".....

Noi abbiamo fatto una cosa simile con Sara (5 anni e mezzo): abbiamo appeso una mappa e abbiamo messo una bandierina in ogni paese in cui conosciamo qualcuno... ;)

Ma secondo me dopo i 3-4 anni le differenze le notano eccome: proprio un paio di gg. fa dalla pediatra c'erano una bimba di colore con la mamma, e Sara come scusa per "attaccare bottone" ha iniziato con "Di che paese siete? Che lingua si parla in questo paese?"
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Messaggio da Nadiutta »

Va bene integrarsi ma perdere le propri radice e la propria lingua e' assurdo
sono d'accordo anch'io.
Vedo mia figlia al primo (e ultimo) anno di kindergarten. E' cosi integrata con la lingua che ora anche a casa parla quasi sempre inglese. Anche con la sorellina, quando giocano , la prima lingua e' l'inglese. Ma per fortuna ho mia mamma che ogni volta che la chiamo mi fa ricordare che devo tenere l'italiano, altrimenti lei non puo' comunicare con le nipoti! Cosi ora ogni volta che mia figlia mi parla in inglese le chiedo di dirmelo in italiano e poi le rispondo :D
E un po' difficile anche per me a dire il vero, perche' spesso mi viene spontaneo risponderle in inglese per fare prima.

Forse a scuola sarebbe impossibile insegnare ad ognuno la propria lingua d'origine, ma magari si potrebbe concentrarsi di piu' sull'insegnamento delle diverse culture. I diversi usi e costumi, i diversi modi magari di celebrare le stesse feste, e altre cose cosi. Renderebbe lo studio delle proprie radici un po' piu' interessante per i bimbi. Perche' spesso quando cerco di insegnare qualcosa in italiano a mia figlia, vedo che non e' tanto interessata. Forse perche' non ne vede l'utilita', essendo che i suoi amichetti non conoscono niente di tutto cio'.
Beh, intanto ho detto a mia mamma di mandarmi su piu' dvd in lingua italiana :D ;)
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natalia
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Località: mamma di un piccolo principe

Messaggio da natalia »

Nadiutta ha scritto:
Va bene integrarsi ma perdere le propri radice e la propria lingua e' assurdo
sono d'accordo anch'io.
Vedo mia figlia al primo (e ultimo) anno di kindergarten. E' cosi integrata con la lingua che ora anche a casa parla quasi sempre inglese. Anche con la sorellina, quando giocano , la prima lingua e' l'inglese. Ma per fortuna ho mia mamma che ogni volta che la chiamo mi fa ricordare che devo tenere l'italiano, altrimenti lei non puo' comunicare con le nipoti! Cosi ora ogni volta che mia figlia mi parla in inglese le chiedo di dirmelo in italiano e poi le rispondo :D
E un po' difficile anche per me a dire il vero, perche' spesso mi viene spontaneo risponderle in inglese per fare prima.

Forse a scuola sarebbe impossibile insegnare ad ognuno la propria lingua d'origine, ma magari si potrebbe concentrarsi di piu' sull'insegnamento delle diverse culture. I diversi usi e costumi, i diversi modi magari di celebrare le stesse feste, e altre cose cosi. Renderebbe lo studio delle proprie radici un po' piu' interessante per i bimbi. Perche' spesso quando cerco di insegnare qualcosa in italiano a mia figlia, vedo che non e' tanto interessata. Forse perche' non ne vede l'utilita', essendo che i suoi amichetti non conoscono niente di tutto cio'.
Beh, intanto ho detto a mia mamma di mandarmi su piu' dvd in lingua italiana :D ;)
Hai ragione,sai che anch'io quando Enrico mi fa una domanda in italiano mi viene spontaneo rispondere in italiano,ma cerco di parlargli in russo piu possibile.Poi per fortuna c'e' mia mamma che vive con noi e gli parla solo in russo.E' divertente sentire come traduce dal russo all'italiano per papa' e dal'italiano a russo per la nonna!
Poi mia mamma gli ha portato tantissimi libri e cassette con cartoni animati in russo.Ed un'abitudine per noi leggerli in russo prima di andare a nanna.Ha imparato a memoria alcune poesie e le recita ai nostri amici a grande richiesta :lol: In estate lo voglio portare a Minsk cosi' si rende conto che il russo e' una lingua viva e deve parlarla se vuole cominicare con i parenti della mamma.
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