IL "MEA CULPA" DI UNA PEDIATRA DI BASE

Il dr. Stefano Tasca, pediatra, risponde in questo spazio alle domande di mamme e papà.

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Dr. Stefano Tasca
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IL "MEA CULPA" DI UNA PEDIATRA DI BASE

Messaggio da Dr. Stefano Tasca »

Salve. Questo trafiletto è tratto da un articolo di una pediatra di base (Angela Di Monaco - Roma) pubblicato su una rivista di psicologia col titolo "Il valore affettivo del cibo". (Babele n° 34, Set.Dic.2006, pag. 67)
Lo sottopongo alla vostra attenzione per farvi osservare come alcune indicazioni alimentari (in particolare quelle che riguardano i bambini con supposte diatesi allergiche) siano basate sul "quasi nulla" e seguano protocolli talora applicati senza discriminazioni "caso da caso". Sottoporre a diete di esclusione madri e bambini solo sulla base di "sospetti" è quanto di più inutile e (a lungo termine) disagevole.

Ecco l'estratto:

""Lorenzo ha 15 anni e ieri, per la prima volta, ha assaggiato peperoni e melanzane, ritenendoli buonissimi; è tutta l'estate che assaggia cibi nuovi e i miei sensi di colpa (sono anch'io una mamma) si affievoliscono. E' nato all'inizio degli anni 90 e ha sofferto, per circa quattro anni, di broncospasmo ricorrente: come era d'uso, specie tra noi pediatri di scuola romana, la colpa di tutto ciò non poteva che essere attribuita all'uso di latte e derivati e quindi via questi cibi dalla dieta; se poi qualcuno aveva macchiette o eczemini sulla pelle o piccole fessure dietro le orecchie, via uova, pesce, biscotti della nonna, ciambelle fatte in casa, gelati, insaccati. Una povera mamma che si dichiarasse allergica -anche un pò di rinite a primavera poteva bastare- veniva sottoposta a lunga e severa dieta di privazione, sia in gravidanza che in allattamento, così anche queste ultime venivano vissute come una malattia. Ho visto bambini e ragazzi tenuti a dieta per anni: come medico e pediatra chiedo perdono per tanta superficialità. Anche oggi l'abitudine di porre gestanti e nutrici a regime alimentare specifico non è tramontata per prevenire....le coliche del lattante o evitare che il latte cambi sapore....
Queste convinzioni sono passate da noi medici, attraverso i media, ai non addetti ai lavori per cui tutti oggi parlano di intolleranze ed allergie alimentari con pericolosa disinvoltura....e così la nostra società demonizza il cibo...se ne perde così il grande valore sia reale che simbolico o forse, peggio, gli si attribuisce una simbologia di tipo oscurantista, quasi magica, con un rapporto causa-effetto assolutamente irrazionale
""

Questo "mea culpa" di una pediatra di base è un atto di grande intelligenza e sensibilità oltre che di umiltà. Sarebbe ora che la gran maggioranza dei suoi colleghi la imitasse ed avesse un approccio più razionale nei confronti dell'alimentazione, una maggior voglia di "spendersi" nel discriminare tra coloro che hanno effettiva necessità di diete di sottrazione da quelli che non ne giovano ed anzi ne ricavano problemi sia di tipo pratico che psicologico, a lungo termine e talora per tutta la vita.
Una alimentazione sana, naturale, razionale, ben seguita e variata è non solo garanzia di salute tout court ma anche fonte di gioia, socialità, convivialità e affettività :-)

Un saluto

(Questo è un "annuncio" quindi prego di non accodare post: se qualcuno ha domande su questo argomento può aprire un thread nel forum)
Dr. Stefano Tasca
- Roma -
"....un cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me....." (I. Kant)

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