Si anche io ho pensato a questa cosa... E' come se incolpasse il figlio di avere ucciso la figlia (che in realtà non è mai esistita).newmoon ha scritto: Il problema e' che se a Biah avessero detto dal primo giorno che aspettava un maschietto,probabilmente ci sarebbe stata comunque male,ma avrebbe "accettato" la cosa...a lei non va giu' il fatto che glielo abbiano detto a 32 settimane,quando gia' si era fatta tutti i suoi castelli,aveva comprato - come e' logico per ogni mamma - montagne di vestitini rosa e la cameretta e aveva preparato Bea all'arrivo di una sorellina.Per lei aver avuto S. invece della sua adorata e attesa Isabella e' stato uno shock troppo forte,un vero e proprio lutto,che ancora purtroppo non riesce a elaborare(e Dio sa se,da sola,riuscira' mai ad elaborare...dubito pero'...)...certo per noi mamme normali questo e' proprio incomprensibile,ma io credo che quello su cui bisognerebbe concentrarsi(lei in primis,poi la sua famiglia,poi forse anche noi che stiamo qui ad ascoltarla...)..l'elaborazione di quello che lei ha vissuto e vive come un lutto...
Però io non so, non sono un medico nè uno psicologo, so che esitono tante terapie diverse e diverse scuole di pensiero. Nel mio caso la rielaborazione del lutto è servita, ma ci sono casi nei quali invece non serve rivivere un trauma e bisogna concentrarsi più sul presente (terapia "comportamentale"), altri in cui può essere utile seguire una terapia di coppia, o madre-bimbo...
Insomma ce ne sono tante di cose che si potrebbero fare.
Ma io ho la sensazione Biah che tu sotto sotto odi te stessa e pensi di meritarti questa infelicità, per questo non vuoi uscire da questo stato, non vuoi voler bene a tuo figlio, e vuoi continuare a vivere questa maternità solo come un peso scartando le cose belle...
Poi, ripeto, noi non possiamo aiutarti, almeno io non credo di potere, però posso stare qui a dirti che non meriti affatto quest'odio, questa infelicità, che vali come persona, come madre, e che le cose che fai tutti i giorni lo dimostrano.