Alisei è una associazione che promuove la cooperazione e tra le varie cose avvia progetti di autocostruzione casa: sono bellissimi e interessantissimi, inoltre consentono di accedere alla casa a coppie e famiglie che non riescono ad affrontare i costi commerciali attuali.
http://www.autocostruzione.net/staff.htm
dato che ci sono cantieri e progetti aperti a Perugia e Ravenna, e cantieri prossimi in Lombardia, periferia di Milano, linko
APPROFONDIMENTO:
L'ESPERIENZA DI ALISEI NELL'AUTOCOSTRUZIONE DELLA CASA
Una realtà di riferimento in Italia per i progetti di autocostruzione della casa è certamente Alisei Autocostruzioni, una divisione operativa con personalità giuridica nata nel 2004 in seno ad Alisei, associazione non governativa che da vent'anni opera nel campo della cooperazione allo sviluppo e all'aiuto umanitario.
Il primo passo da compiere per rendere possibile un progetto di autocostruzione prevede il coinvolgimento dell'amministrazione pubblica, in particolare i Comuni, che, una volta sposata la logica e le opportunità insite nell'autocostruzione, ha due compiti fondamentali: l'individuazione dell'area edificabile e la promozione del progetto presso la cittadinanza in modo da individuare il gruppo di famiglie da comprendere nel progetto. Normalmente i gruppi sono composti da un minimo di dieci fino a un massimo di venti famiglie. Le caratteristiche che devono avere le famiglie per partecipare al progetto sono normalmente definite dall'amministrazione comunale.
Una volta individuata l'area e il gruppo di famiglie "autocostruttrici", Alisei è in grado di attivare dei propri partner finanziari che consentono di aprire a favore degli autocostruttori dei mutui agevolati e che, normalmente vedono la prima rata di pagamento solo a lavori ultimati, quando cioè la famiglia prende fisicamente possesso della sua casa.
A questo punto finalmente si apre il cantiere e i membri designati dalle famiglie si trasformano in muratori mettendo a disposizione il proprio tempo libero a favore del gruppo di lavoro e del progetto. Naturalmente il lavoro di questi neofiti del mattone è rigorosamente coordinato da un architetto, responsabile del progetto e da tre tutor esperti (un capomastro, un impiantista elettrico e un impiantista termoidraulico). A supporto esiste anche la figura del mediatore sociale che ha il compito di mantenere l'armonia e la coesione all'interno del gruppo di lavoro, risolvendo gli eventuali screzi interpersonali che si potrebbero venire a creare.
Con l'aiuto degli esperti il gruppo si divide in squadre di lavoro ciascuna con competenze specifiche (i muri, il tetto, gli impianti, ecc.). Finalmente il cantiere è pronto e organizzato per iniziare i lavori che, normalmente, si concludono con l'ingresso delle famiglie nelle case 24 o 36 mesi dopo il via. Da notare che ogni autocostruttore non sa, durante il lavoro, se sta costruendo la propria casa o quella di un altro, infatti le singole unità abitative vengono assegnate solo alla fine dei lavori tramite estrazione a sorte.
La metodica dell'autocostruzione così concepita ha evidentemente un valore sociale: nessuno, dopo due o tre anni di lavoro insieme, potrà più dire di non conoscere il proprio vicino di casa. Soprattutto però il contenuto importante è quello economico che da Alisei viene individuato in un risparmio intorno al 70% rispetto al valore normale di mercato. Un risparmio quindi notevolissimo anche se volessimo, per pessimismo, ridimensionarlo rispetto alle stime di Alisei. Un dato comunque è certo: per apprezzare i valori dell'autocostruzione è sufficiente una visita a uno dei cantieri aperti.
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http://www.bricoliamo.com/9/10/199/
AUTOCOSTRUIRSI LA CASA
L'autocostruzione della casa ha radici remote nel tempo. Si può dire che solo nel XX° secolo l'autocostruzione è stata accantonata perché, con l'arrivo del cemento, materiale estremamente funzionale e veloce ma difficilmente utilizzabile da chi non è professionalmente preparato, si è andata a costituire quella filiera di imprese edili che, nell'arco degli ultimi cento anni sono diventate una delle potenze economiche del nostro Paese.
Lavorare malta, cemento e mattoni tradizionali non è operazione semplice, soprattutto se si intende costruire una casa che deve avere requisiti di solidità e di sicurezza assoluti. Però oggi la tecnologia ha consentito una significativa evoluzione proprio nei materiali e nelle macchine a disposizione per lavorare in cantiere. Uno sviluppo tecnologico che ha consentito oltre che una raffinazione nelle prestazioni anche una semplificazione nelle modalità d'uso e di installazione. Un esempio significativo è costituito dai blocchi in legno-cemento che, sostituendo il classico mattone, si installano come fossero mattoncini del Lego per poi essere riempiti da una colata in calcestruzzo. Una metodica evidentemente assai più semplice e alla portata di tutti rispetto alla malta e ai mattoni.
Queste nuove tecnologie e questi nuovi materiali hanno consentito un rilancio dell'autocostruzione, che ha trovato terreno particolarmente fertile nei Paesi del nord Europa (in Irlanda il 25% del patrimonio immobiliare popolare è in autocostruzione).
In Italia il ritorno dell'autocostruzione è da accreditare all'impegno e all'ostinazione di Giuseppe Cusatelli, architetto e docente al Politecnico di Milano, che, già dalla fine degli anni '70 ne colse i contenuti sociali, ne elaborò una filosofia di approccio, studiò un progetto e selezionò i materiali che potessero renderla possibile. Già nel 1980 l'architetto Cusatelli, insieme a un gruppo di operai della Ignis, autocostruì 14 case sulle rive del lago di Varese. Nel 1987 dieci tra operai e impiegati Telecom si autocostruirono le proprie case a Pesaro. Nel 1989 a Cremenaga, dove la provincia di Varese confina con la Svizzera, fu la volta di un gruppo di undici guardie di finanza e nel 1990 dieci impiegati si diedero alla autocostruzione ad Abbiategrasso, nelle vicinanze di Milano. Il tutto sempre sotto la guida vigile e appassionata di Giuseppe Cusatelli.
Oggi a distanza di più di vent'anni da quelle prime esperienze la logica dell'autocostruzione è passata dalla fase sperimentale a quella politica e di sistema. Alcune amministrazioni regionali e comunali hanno scoperto il valore dell'autocostruzione e hanno cominciato ad indire bandi, ad assegnare terreni e ad aprire cantieri in cui gli operai sono gli stessi proprietari delle case da costruire. A guidare oggi questo fenomeno è Alisei, un'associazione non governativa attiva da oltre vent'anni nel campo della cooperazione allo sviluppo e all'aiuto umanitario, che dal 2004, insieme a Giuseppe Cusatelli ha dato vita a Alisei Autocostruzioni, una divisione operativa con personalità giuridica che promuove e gestisce l'autocostruzione associata in Italia.
Lo stimolo e il progetto di autocostruzione associata proposto da Alisei è stato raccolto, per primi, da alcuni comuni dell'Umbria e dell'Emilia Romagna, tanto che negli ultimi due anni sono stati aperti cantieri per un totale di 170 unità abitative a perugina, Terni, Marciano (PG), Ravenna, Cesena e, recentemente in quattro comuni della Lombardia (Trezzo sull'Adda, Paderno Dugnano, Befana Brianza e Pieve Emanuele). Mentre i cantieri di prossima apertura segnalati da Alisei riguarderanno l'autocostruzione di 280 unità abitative in Umbria, Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Veneto.
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http://www.casa.regione.lombardia.it/au ... uzione.htm
http://www.bricoliamo.com/10/16/201/
Casa e autocostruzione, perchè la casa bisogna anche averla
Per consigli su come sopravvivere alle incombenze quotidiane per tenere pulita la casa, piena la dispensa (e il portafoglio), far tornare verde un pollice marroncino e rinsecchito.
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