Le barriere della Comunicazione

Adolescenza: i nostri figli stanno crescendo e noi ci troviamo di fronte a nuove sfide: primi amori, sessualità, studio, conflitti, scelte per il futuro, scontri, disagi. Questo è il posto in cui possiamo confrontarci, discutere, aggiornarci come educatori, genitori e figli.

Moderatori: Lora, Natalia Forte

nanà
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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da nanà »

sabrutta ha scritto: già un'altra volta buttò tutte le cose del fratello giù dalla finestra, in giardino.
un mito :aris
è quel che facevo io, a volte, quando il casino diventava troppo (ma contesto diverso, gli spazi erano comuni)
And the memories bring back memories bring back you...

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sabrutta
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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da sabrutta »

crucca ha scritto:
Lora ha scritto:Per me il modo di gestire quella situazione è esattamente quello che hai fatto Immagine
anche per me
Grazie! mi sento meglio Immagine



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sabrutta
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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da sabrutta »

Epilogo:
Ho dovuto rifargli io il letto.
Mentre ramanziavo la figlia di farsi gli affaracci suoi la prossima volta!


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brikka
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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da brikka »

Lora ha scritto:
brikka ha scritto:
Lora ha scritto:lore, il punto centrale di questa modalità comunicativa è aiutare l'altro (il figlio) a riconoscere i propri sentimenti, a esprimerli e a innescare un meccanismo di autosoluzione. Evitare quelle modalità elencate significa dire "ti sto ascoltando, parlami".

Se dice che la scuola fa schifo e di non volerci andare, noi ci fermiamo a quello che stiamo sentendo in quel momento, e ci aggiungiamo tutte le nostre preoccupazioni, ansie, aspettative. Magari buttiamo lì un "perché?", ma non basta affinchè si sentano liberi di esprimere ciò che in realtà stanno provando in quel momento, perché magari ancora nemmeno loro sanno dare un nome a ciò che provano (e sempre che il "perchè?" non sia già intriso di sentimenti negativi in proposito che magari esprimiamo con il linguaggio non verbale o con la tonalità della voce).

Quindi, perché la scuola gli sta facendo schifo? perché ce lo sta dicendo quando probabilmente sa cosa gli risponderemo? Cosa vorrebbero dirci in realtà?
Non lo sapremo mai, né dicendogli che può stare a casa, né obbligandolo ad andare.
Questo esempio casa a pennello perche' e' quello che sta capitando a me, noi. Io non so come uscirne... lo dice spesso. Io a volte ignoro, ho provato a chiederle cosa fosse successo :giu: ha biascicato che e' noiosa. Ovvio che non e' solo quello....
Le ho anche chiesto se volesse cambiare scuola :uaz: ... Vedi? io li faccio tutti gli errori di comunicazione perche' non capisco come si possa comunicare con una che non parla!!! Mi scattano le preoccupazioni, ansie e aspettative... che dici tu.
intanto un pat pat brikka, quando le situazioni ci fanno sentire impotenti diventa tutto più difficile

Quella che citi è proprio una delle situazioni in cui si suggerisce di procedere con l'ascolto attivo.
Quello che tu fai, in tutta buona fede e in accordo con quello che farebbe il 90% di noi genitori, rispecchia esattamente le 12 risposte tipiche:

Chiedere se vuole cambiare scuola è interpretare, suggerire...
Ignorare è.. ignorare :)
Chiedere cosa sia successo è indagare

E lei non parla.. Mentre tu vorresti sapere cosa c'è sotto.

L'ascolto attivo dice che innanzitutto è necessario tirarsi fuori dal problema, che è e deve restare un problema della figlia (difficile, lo so) e predisporsi ad ascoltare empaticamente (che significa "sono qui, sono con te" ma se lo facciamo diventare un problema nostro non possiamo essere empatici con l'altro perché lo saremmo più con noi stesse).

I messaggi non devono essere in prima persona e devono rappresentare una decodifica di quello che è il messaggio esplicitato.

Esempio:
"La scuola è noiosa"
invece di "non capisco perché trovi la scuola noiosa"
una cosa come "ti sembra che andare a scuola sia una perdita di tempo"

Per poter decodificare il messaggio che riceviamo, è importante sapere riconoscere e parlare di sentimenti (quelli dei figli, non i nostri), non esprimere giudizi, non lasciare che le nostre emozioni interferiscano, e procedere evitando appunto le 12 risposte tipiche.
Intanto grazie, Lora.

E' quello che ho anche tentato di imparare a fare ma.... e' davvero una forzatura per me, non mi viene naturale :cry: io sono l'esempio tipo della "mamma elicottero".
La prossima volta che dice che non vuole andare a scuola cercherò un approccio diverso....... :help
Mia figlia non e' che non parli in assoluto, a volte ha dei momenti di apertura, comunichiamo soprattutto quando siamo in macchina (so che e' un luogo che stimola il dialogo...) mi racconta un sacco di cose che succedono a scuola, ma in effetti se faccio domande dirette poi si innervosisce.

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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da Lora »

parla di ciò che succede a scuola, ma di sè parla? Più volte mi è capitato proprio di notare che dopo lunghe chiacchierate alla fine non mi raccontano niente di veramente personale, ma tanto di tutto il loro contorno.

Hai perfettamente ragione. E' una modalità molto lontana da ciò a cui siamo abituati, e può far sentire idioti :lol: Quando erano piccoli mi dicevo che non potevano farci troppi ragionamenti, ma crescendo qualche volta mi hanno guardato con l'aria "sei sicura di stare bene?" :lol:
Però con un po' di esercizio e pazienza, si riescono a vedere risultati anche improvvisi e decisamente insperati, e arriva lo stimolo a proseguire.

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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da Lora »

sabrutta ha scritto:Epilogo:
Ho dovuto rifargli io il letto.
Mentre ramanziavo la figlia di farsi gli affaracci suoi la prossima volta!


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troppo buona, Sab!! :lol:

alla fine hai fatto quello che volevano loro :silly:

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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da sabrutta »

Lora ha scritto:
sabrutta ha scritto:Epilogo:
Ho dovuto rifargli io il letto.
Mentre ramanziavo la figlia di farsi gli affaracci suoi la prossima volta!


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troppo buona, Sab!! Immagine

alla fine hai fatto quello che volevano loro :silly:
Ho evitato un fratricidio.
Lui voleva che glielo rifacesse lei, lei strillava come un'aquila spennata, manco per sogno.
Domani è la santa Pasqua.
Vero, sono una mollacciona.
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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da brikka »

Lora ha scritto:parla di ciò che succede a scuola, ma di sè parla? Più volte mi è capitato proprio di notare che dopo lunghe chiacchierate alla fine non mi raccontano niente di veramente personale, ma tanto di tutto il loro contorno.
Vero anche questo ;)

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cibì
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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da cibì »

Io ho notato che la noia (o quello che loro chiamano noia) a volte è disagio per relazioni che vivono in quell'ambiente e che non li soddisfano. Ma un po' non sono consci loro stessi del disagio che stanno vivendo e lo descrivono come noia, un po' è vero che la scuola oggi è rimasta indietro ed è noiosa.
Quando "sento" che un mio commento romperebbe quello spiraglio che aprono con per esempio "mi annoio" cerco di essere il più vaga possibile (per non cadere in errori di uscirne con frasi giudicanti o troppo "avanti", come individuare già una soluzione che esce da me e non da loro). Allora dico un "immagino", "ci credo", "ehhh a volte è proprio così", "ci vuole pazienza...", O silenzio con con faccia empatica di ascolto. Non so se sono frasi gordoniamente giuste, ma come avete notato anche voi, meno si commenta spesso meglio è...

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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da brikka »

cibì ha scritto:Io ho notato che la noia (o quello che loro chiamano noia) a volte è disagio per relazioni che vivono in quell'ambiente e che non li soddisfano.
Lo penso da un po'. Il suo deve essere un disagio piu' che altro legato al lato sociale della scuola, non certo per la scuola in se... la sua scuola e' tutto tranne che noiosa, e' che ultimamente ha piu' amici fuori e credo che si senta davvero persa.
Cmq non ci posso fare nulla, i mezzi li ha per farsi un nuovo giro ma non vuole. Si ostina a stare in dinamiche a me incomprensibili

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cibì
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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da cibì »

Ah su quel fronte possiamo farci poco. Anche mia figlia ha avuto lo stesso vissuto: inizialmente aveva legato con 2ragazzine, poi durante l'estate, nonostante si sentissero e uscissero insieme, è successo qualcosa che le ha allontanate Forever. Ho tentato di proporre inviti a casa etc..ma nulla di fatto. Il problema era che erano le uniche 2 con cui si trovava bene.
Adesso, in 2°, ha fatto amicizia con un maschio che la fa ridere e il momento "noia" è sfumato. :D

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crucca
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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da crucca »

Mio figlio ha preso ieri la sua prima grande batosta da un amico: gli ha confidato un segreto che l'altro è andato a riferire proprio a chi non doveva. Ci è rimasto malissimo.
Mio marito ha nell'ordine
- fatto la morale: così impari a non raccontare i tuoi segreti!
- dato soluzioni: visto che non ti risponde al telefono, vai a casa sua a parlarci
- giudicato: non è un vero amico
- interpretato il comportamenti altrui: lo ha fatto perché è invidioso
- minimizzato: vedrai che passata la bufera ve ne dimenticherete tutti.
Io ho cercato di arginarlo, ed ho detto a nostro figlio che lo capisco, che è normale si senta deluso ed arrabbiato, poi ho fatto leggere questo post a mio marito.
E' difficile applicare questo metodo!
crucca

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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da Lora »

oh crucca..
mi spiace per tuo figlio :(

grazie per il tuo intervento perché mostra bene come si applicano facilmente queste barriere nella nostra normale comunicazione. I messaggi che mandiamo, in totale buona fede, e il fatto stesso che riteniamo di dover dire loro determinate cose (come suggerire cosa fare) in realtà dicono ai figli quello che pensiamo di loro.

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crucca
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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da crucca »

il difficile è trovare invece la cosa giusta da dire, io più che rassicurarlo sul fatto che i suoi sentimenti fossero normali, non ho saputo fare. Mi è rimasta l'impressione di non aver fatto/detto abbastanza
crucca

Lora
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Re: Le barriere della Comunicazione

Messaggio da Lora »

non è detto che fosse necessario dire di più, questo dipende da come era lui dopo la vostra conversazione e da quanto credi sia stato toccato da questo episodio (in un certo senso sono cose che capitano, possono rientrare nelle normali dinamiche tra amici, ma poi ognuno di loro ha la propria sensibilità).

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