paura di una futura gravidanza.

Intraprendere la strada della fecondazione assistita significa percorrere una strada in salita sia fisicamente che mentalmente. Non è facile decidere di iniziare e non è facile saper superare le sconfitte e andare avanti, così come non è facile saper dire basta.
In questo forum Il Dottor Micioni cercherà di rendere questo percorso meno difficile.

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PATATA
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Località: Mamma di 5 angioletti -finalmente in mamma di Sofia!

paura di una futura gravidanza.

Messaggio da PATATA »

Gentilissimo Dott.re,
ho sempre desiderato in modo morboso diventare mamma, ma in questi 7 anni di matrimonio, tra patologie interventi ed esami siamo solo arrivati ad avere 4 aborti. L'ultimo di questi risale al 10 sett, non me l'aspettavo proprio, ero convinta che questa volta tutto procedesse per il meglio...invece...ora è scattata in me una paura di ritentare, ho un rifiuto per la gravidanza, non mi sento idonea a vivere questo periodo che dicono sia splendido per una donna, ma io dal momento in cui faccio il test e risulta positivo, si ..sono felice ma poi subentra l'angoscia di perderlo, sono sempre in bagno a controllarmi gli slip, ho paura di fare i bisogni e di muovermi ...insomma la vivo male ed infatti poi mi và male..come se la cosa me la chiamassi...( può dipendere dal mio stato d'animo visto che non ci sono cause fisiche?) .
Come devo fare a sbloccarmi e cercare una nuova gravidanza in modo sereno??? perchè io in queste condizioni proprio non me la sento.
La ringrazio
M.Grazia
Mamma di Sofia nata il 31 luglio 2010!!!!
DrGiovanniMicioni
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paura di una futura gravidanza.

Messaggio da DrGiovanniMicioni »

Gentile signora,

mi scuso innanzitutto del ritardo della mia risposta e mi dispiace e capisco la sua sofferenza, angoscia ed incertezza conseguenti l’infertilità da aborti ripetuti che da 7 anni vivete.
Ogni aborto è una profonda ferita soprattutto per la donna che vive questo trauma come uno “scippo” nel proprio corpo e nella propria anima del bimbo così tanto desiderato; lascia delle marcate ferite narcisistiche che hanno bisogno di un proprio tempo per cicatrizzarsi ma difficilmente spariscono.
La gravidanza ricercata e desiderata presenta al di là delle sensazioni di felicità, progettualità e completezza psicofisiologica anche momenti di angoscia e paure riguardo la sua evoluzione, la possibilità d’interrompersi ed i probabili e non sempre controllabili rischi legati alla salute e benessere del bimbo.
Con gli aborti ripetuti queste angosce aumentano in maniera drammatica e soprattutto quando non si trovano delle cause genetiche, mediche o biologiche che li determinano.
Ci si sente completamente impotenti di fronte a dalle avversità che bloccano il compimento di un desiderio così arcaico, intimo e profondo come quello di diventare mamma.
La capacità femminile di dare la vita si trova allora confrontata drammaticamente con gli elementi mortiferi che abitano la psiche ed il corpo della donna.
Inconsciamente possono ripresentarsi gli antichi sentimenti infantili di proibizione della maternità che suscitano sensazioni di colpevolizzazione e di vergogna.
Si ha l’impressione di essere vittime di un destino ostile, persecutorio e di una natura “matrigna” e così di essere se stesse inadeguate, malvage e di vivere proiettivamente come malvagio e cattivo anche il bimbo interno così tanto desiderato e che fa così tanto soffrire.
Si sviluppano sentimenti di collera, di ostilità e critica verso se stesse e gli altri che non fanno fatica, i familiari che non capiscono, i medici e le cure che non sono stati capaci d’evitare l’aborto e s’inizia a soffrire di disturbi alimentari, d’irritabilità, d’insonnia, sessuali che sono reazioni “normali” del lutto per il bimbo interno ed immaginato che non c’è più.
Con gli aborti ripetuti il rinnovarsi della perdita può facilmente innescare un circolo vizioso di un lutto che si ripresenta drammaticamente in modo angosciante, persecutorio e che lascia poco spazio agli elementi di speranza, agli affetti positivi ed agli investimenti “vitali” sia individuali che di coppia.
È allora estremamente importante cara signora eprimere il proprio vissuto e la propria sofferenza al compagno/marito ed alle persone più care, piangere assieme, perché questo aiuta e permette di fare il lutto della perdita e con il tempo di superare i sentimenti d’isolamento e di rimprovero.
Provi cara signora a chiedere un sostegno psicologico che possa aiutarla a definire meglio la sua condizione psicologica attuale ed il suo desiderio di maternità; a fare dei massaggi, riflessologia e trattamenti corporei che l’aiutino a meglio ritrovare un positivo e sintonico contatto con se stessa e soprattutto aspetti che l’elaborazione del suo/vostro lutto si compia prima di ricercare una nuova gravidanza.
Provi a ritrovare con calma la speranza nella sua capacità d’essere madre, di dare la vita comunque e spero e le auguro ardentemente, come ho visto in altre coppie che sono riuscite dopo tanti drammatici scacchi ad avere il loro bimbo, che anche per lei e per voi questo sogno/progetto si realizzi.

Con cordialità.
Bloccato

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