metodi contraccettivi

In attesa che arrivino, o che non arrivino, che non ci facciano soffrire, che ci facciano sentire donne, che non scompaiono facendoci sentire vecchie... insomma, dedicato alle mestruazioni!

Moderatore: Pongi

Rispondi
Avatar utente
sajeela
Moderatrice
Moderatrice
Messaggi: 11230
Iscritto il: 13 giugno 2006, 11:50
Località: mammissima di gabriele 21/10/07 e andrea 26/09/2011
Contatta:

metodi contraccettivi

Messaggio da sajeela »

ciao ragazze :D
Con questo post desideriamo fornire una panoramica su tutti i metodi contraccettivi per aiutare ogni donna a fare una scelta più confacente alle proprie esigenze. Comunque, senza timori di essere smentiti, possiamo dire che il metodo contraccettivo ideale probabilmente ancora non esiste ;)

perchè dovrebbe soddisfare contemporaneamente questi criteri:

* sicurezza del 100 per cento
* piena accettabilità del metodo
* assenza di effetti collaterali
* nessuna controindicazione
* completa reversibilità

Metodi naturali

Questo termine si riferisce a tutti quei metodi che mirano all'individuazione del momento dell'ovulazione e si basano sull'astensione dai rapporti per 3-4 giorni prima e dopo tale periodo. Infatti, sia gli ovociti che gli spermatozoi sopravvivono fino a 3-4 giorni. Questi metodi non hanno effetti collaterali o controindicazioni, ma un indice di Pearl piuttosto alto che arriva al 40%. La loro sicurezza potrebbe essere migliorata con un maggiore impegno e un autocontrollo costante da parte della coppia.

Un’importante componente del quadro anoressico è l’amenorrea, caratterizzata dalla mancanza del ciclio mestruale per almeno tre mesi consecutivi.

Coito interrotto: è forse il metodo più impiegato, ma non è da ritenersi un vero metodo contraccettivo. Ha una percentuale d'insuccessi del 25-30% in quanto si possono avere piccole perdite di sperma che precedono la vera eiaculazione o perché l'estrazione del pene può essere tardiva! Non ha controindicazioni, ma può interferire con il piacere sessuale.

Ogino Knaus: si basa sull'astensione dai rapporti per 3-4 giorni prima e dopo la data presunta dell'ovulazione che, mediamente, avviene intorno al 14° giorno per le donne che hanno cicli perfettamente regolari di 28 giorni. I calcoli si complicano per le donne che hanno cicli più lunghi o più corti. È altamente probabile, ma non sicuro, che l'ovulazione preceda di 14 giorni la mestruazione. In ogni caso non c'è mai una regola fissa, poiché per svariati motivi in un discreto numero di casi l'ovulazione può avvenire in tutt'altro momento, non facilmente prevedibile! Ha un indice di sicurezza del 70-80%.

Rilievo della temperatura basale: la temperatura corporea è relativamente bassa nella fase che precede l'ovulazione, poi s'innalza di 4-5 decimi e si mantiene -con piccole oscillazioni- vicino ai 37°C fino alla successiva mestruazione. Bisogna misurare la temperatura interna (rettale o vaginale), al mattino, a digiuno e prima di alzarsi dal letto e riportarla su un apposito grafico.

Si possono avere rapporti liberi solo dal 4° giorno dopo l'innalzamento della temperatura. Si tratta quindi di un metodo che può essere utilizzato soltanto dopo l'ovulazione.

Metodo Billings: si basa sulla determinazione del periodo fertile mediante l'osservazione delle modificazioni del muco cervicale che in prossimità dell'ovulazione diventa fluido, trasparente e può essere stirato in lunghi filamenti. La donna percepisce una sensazione di umidità che contrasta con la secchezza vaginale che precede o segue tale periodo

Lo schema esemplificativo è tratto da:
http://www.olografix.org/loris/isdweb/f ... llings.htm

Regola 1: evitare rapporti e contatti intimi genitali nei giorni di flusso
Regola 2: avere rapporti solo alla sera, e non in sere consecutive
Regola 3: evitare rapporti nella fase bianca.

Presso i centri dove viene insegnato questo metodo, vengono fornite delle schede che aiutano a ottimizzare il suo impiego e vanno compilate con appositi simboli. Ecco alcuni link utili:

http://www2.glauco.it/cicrnf/cepimb/metodo.html
http://www.geocities.com/s_sarno/index1.html
http://www.billings-centre.ab.ca/bc_304.htm

Metodo sinto-termico: la sicurezza contraccettiva dei metodi naturali può essere migliorata combinando i parametri dei tre metodi precedenti e alcuni sintomi caratteristici dell'ovulazione. I crampi addominali e la tensione mammaria, spesso presenti nel periodo precedente l'ovulazione, e il dolore acuto che può accompagnare lo scoppio del follicolo sono segni molto validi per alcune donne.

Rilievo del picco del LH: con metodologie più o meno sofisticate mira ad individuare, su un campione di urine, il picco di un ormone prodotto dall'ipofisi (LH), che ha un repentino innalzamento prima dell'ovulazione. Il metodo si basa sul cambiamento del colore del sistema rilevatore e indica così che l'ovulazione avverrà entro le 8-12 ore successive. L'intensità del colore è direttamente proporzionale alla quantità di ormone prodotto. La donna esegue il test da 2-3 giorni prima della data presunta dell'ovulazione fino al momento della positività. L'applicazione di questo metodo è simile a quello della temperatura basale. È anche disponibile un dispositivo più sofisticato (monitor elettronico) che mira ad individuare i livelli di due ormoni chiave: l'Estrone-3glucuronide (E3G), il cui aumento coincide con il cambiamento del muco cervicale, e l'ormone lutenizzante (LH), il cui innalzamento induce l'ovulazione e ne segnala quindi l'imminente arrivo. Questo metodo funziona monitorando i propri livelli ormonali in modo da segnalare - attraverso 2 spie luminose - quali sono i giorni a rischio di gravidanza. Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.persona.farmades.it

Miti e Pericolii: Alcune donne utilizzano, come metodo contraccettivo, accorgimenti che non sono assolutamente ritenuti sicuri. Ci riferiamo all'impiego di lavande vaginali eseguite subito dopo un rapporto. Esse risultano inefficaci in quanto alcuni spermatozoi possono raggiungere la cavità uterina anche in pochissimi minuti. Inoltre, le lavande possono ridurre l'efficacia contraccettiva di eventuali sostanze spermicide!
Alcune donne pensano che alzarsi in piedi immediatamente dopo il rapporto e urinare possa favorire la fuoriuscita dello sperma per gravità, riducendo così il rischio di concepimento. Questo non ha alcun significato contraccettivo!
Attenzione anche al cosiddetto petting, termine inglese (dal verbo 'to pet' - accarezzare) che indica l'insieme delle pratiche sessuali che escludono la penetrazione vaginale. E' praticato soprattutto dagli adolescenti che, pur volendo vivere un certo grado di intimità fisica, non sono ancora pronti ad affrontare il rapporto completo. Il petting non è privo di rischi. Infatti, durante l'orgasmo alcuni spermatozoi possono raggiungere la vagina, anche quando l'imene è ancora integro.
Ricordiamo infine che, contrariamente a quanto ritenuto da molti, anche l'allattamento al seno non dà alcuna sicurezza contraccettiva, anche nel caso di 6-8 poppate al giorno. In genere, anche per le donne che nutrono al seno il proprio bambino, l'ovulazione avviene in una piccola percentuale di casi 10-12 settimane dopo il parto, con conseguenze spesso inattese e indesiderate. Le donne che allattano possono usare il profilattico, la minipillola e la spirale.

Avatar utente
sajeela
Moderatrice
Moderatrice
Messaggi: 11230
Iscritto il: 13 giugno 2006, 11:50
Località: mammissima di gabriele 21/10/07 e andrea 26/09/2011
Contatta:

metodi contraccettivi

Messaggio da sajeela »

La "pillola"

Quando parliamo di pillola intendiamo comunemente un farmaco contenente l'associazione di due ormoni: l'Etinilestradiolo ed un ormone progestinico (nelle pillole in commercio sono 7 i possibili progestinici: Gestodene, Desogestrel, Levonorgestrel, Ciproterone acetato, Drospirenone, Noretisterone, Norgestrel).

La differenza tra le varie pillole in commercio sta nel dosaggio dell'Etinilestradiolo (da 50 a 15 mcg), nel tipo di progestinico usato (ogni progestinico ha effetti leggermente diversi) e nel tipo di combinazione tra i due ormoni: esistono infatti pillole in cui il dosaggio dei due ormoni è fisso per tutti i giorni dell'assunzione (pillole "monofasiche") ed altre in cui il dosaggio di uno o entrambi varia per due o tre volte a seconda dei giorni del ciclo (si parla rispettivamente di pillole "bifasiche" e di pillole "trifasiche").

Si parla di pillole a basso dosaggio per quantitativi di etinilestradiolo uguali o inferiori a 30 mcg (vedi tabella). Sono comunque di uso comune anche altre formulazioni a dosaggi lievemente maggiori (ad esempio le pillole trifasiche o le bifasiche o l'associazione col ciproterone acetato) che, in casi selezionati (scarso controllo del ciclo, acne, irsutismo ecc.) possono garantire ottimi risultati. Del tutto superate, ed utilizzate solo in casi particolari, le pillole con dosaggi di etinilestradiolo superiori a 35 mcg.

I vari progestinici, sopra citati, hanno effetti lievemente diversi. Alcune delle differenze consistono:

- nell'azione sull'endometrio (il tessuto che tappezza internamente l'utero) ovvero nella capacità di renderlo atrofico (una eccessiva atrofia può essere negativa specialmente in una donna giovane).

- nella azione androgenica che consta di effetti positivi (ad esempio aumento della libido) ma anche di effetti negativi quali acne, irsutismo, aumento di peso, alterazioni del profilo lipidico (colesterolo). I progestinici a più bassa azione androgenica sono il Desogestrel, il Drospirenone ed il Ciproterone acetato, utili quindi in pazienti con acne o irsutismo. Più elevata attività androgenica per il Levonorgestrel.



L'effetto della pillola deve essere valutato caso per caso. La pillola deve essere prescritta dal ginecologo in base alle esigenze della singola paziente. Una pillola perfetta per una paziente può essere scarsamente tollerata da un'altra.



L'azione anticoncezionale si basa su tre effetti: l'inibizione dell'ovulazione (se la donna non ovula, significa che l'ovocita non viene liberato dall'ovaio; rimane quindi al suo interno e non può incontrarsi con lo spermatozoo), l'alterazione del muco cervicale (il muco che si trova nel canale cervicale, che è il punto di passaggio tra vagina e utero, diventa denso e fa passare pochissimi spermatozoi), l'alterazione dell'endometrio (l'endometrio è il tessuto che tappezza internamente l'utero. Una sua alterazione rende poco probabile l'impianto di un eventuale embrione).

Le pillole con almeno 30 mcg di Etinilestradiolo hanno una sicurezza contraccettiva che sfiora quasi il 100%; pur essendo già a basso dosaggio, sfruttano prevalentemente se non esclusivamente i primi due meccanismi. Sono quindi eccellenti nel prevenire il concepimento. Il fatto che blocchino l'ovulazione si ripercuote inoltre in una riduzione notevole dell'incidenza di tumori dell'ovaio nei 5 anni successivi all'uso della pillola.

Le pillole con dosaggi di Etinilestradiolo inferiori garantiscono una analoga sicurezza contraccettiva anche se l'ovulazione, in realtà, qualche volta può avvenire. Potendo avvenire l'ovulazione (anche se molto raramente), nonostante il muco cervicale rappresenti una buona barriera al passaggio degli spermatozoi, è possibile che avvenga l'incontro tra uno spermatozoo e un ovocita e quindi la fecondazione. In questo caso la pillola agirebbe da "pillola del giorno dopo" impedendo all'embrione di impiantarsi in utero. Questo meccanismo, anche se raramente avviene, può essere considerato micro-abortivo. Dal punto di vista oncologico, la prevenzione del tumore dell'ovaio con questo tipo di pillole sembra essere inferiore.

Il vantaggio delle pillole con meno di 30 mcg di Etinilestradiolo sta esclusivamente nella minor incidenza di effetti collaterali tipo tensione mammaria e ritenzione idrica. Svantaggi, oltre a quanto già detto, un peggior controllo del ciclo con possibili sanguinamenti irregolari.

Il nuovo progestinico Drospirenone associato a 30 mcg di Etinilestradiolo sembra garantire un ottimo controllo del ciclo, sicurezza contraccettiva, inibizione dell'ovulazione e assenza di segni di ritenzione idrica.

Dal punto di vista generale sono infondati i "terrori" sugli effetti negativi della pillola. La pillola ha effetti benefici sulla mammella nel caso di mastopatia fibrocistica, riduce l'incidenza dei tumori ovarici (specialmente le pillole con almeno 30 mcg di Etinilestradiolo) non aumenta l'incidenza di altri tumori. L'unico aumento di rischio (sebbene minimo e ancora dubbio) sarebbe per il tumore alla mammella quando l'uso della pillola viene iniziato in giovane età e continuato per almeno 8-10 anni consecutivi prima della prima gravidanza.

Il rischio di trombosi viene lievemente aumentato dall'uso della pillola anche se con le moderne pillole a basso dosaggio (30-20-15 mcg di etinil estradiolo) è un rischio contenuto; il rischio aumenta invece notevolmente associando all'uso della pillola il fumo di sigaretta; le utilizzatrici della "pillola" dovrebbero sospendere il fumo o ridurlo almeno il più possibile; importante inoltre un attento screening della coagulazione, prima di iniziare l'utilizzo del farmaco, al fine di identificare lievi anomalie (genetiche o costituzionali) che potrebbero aumentare il rischio.

Le moderne pillole hanno scarsi effetti sul metabolismo lipidico (il colesterolo per intenderci) e scarsi effetti sul metabolismo degli zuccheri. Non riducono inoltre la fertilità e alla sospensione della pillola la donna è subito in grado di concepire (salvo che alla base non ci siano patologie ginecologiche pre-esistenti all'uso della pillola o insorte durante il trattamento). Si consiglia comunque, prima di cercare una gravidanza, di aspettare almeno un ciclo regolare, alla sospensione della pillola, per verificare la corretta ripresa dell'attività ovarica. Il primo ciclo potrebbe infatti presentare una scarsa produzione di progesterone.

E' inoltre consigliabile, prima di cercare una gravidanza, iniziare l'assunzione di acido folico, una sostanza chiave nella prevenzione di malformazioni fetali quali la spina bifida e l'anencefalia, dal momento che l'assunzione protratta della pillola potrebbe diminuire i livelli plasmatici di tale sostanza.

La pillola non protegge dalle malattie sessualmente trasmesse.



In conclusione, data la grande varietà di pillole contraccettive presenti sul mercato e dei loro potenziali vantaggi/svantaggi, il ginecologo deve decidere quale sia la pillola più adatta alle esigenze della singola paziente. Sarà inoltre buona norma effettuare esami ematochimici di controllo, segnati dal ginecologo, annualmente per verificare eventuali effetti collaterali del trattamento.



Il "Cerotto"

Il cerotto contraccettivo (EVRA) può essere paragonato come funzionamento alla "pillola". Permette infatti il rilascio in circolo, mediante assorbimento cutaneo, di Etinil-estradiolo (il cerotto contiene 20 mcg che corrispondono dal punto d vista pratico ai 30 mcg della pillola dal momento che c'è un migliore assorbimento) e di un progestinico denominato Norelgestromina dotato di scarsissima attività androgenica.

I vantaggi sono legati all'assenza di problemi di assorbimento legati a vomito o diarrea, alla applicazione settimanale del cerotto (e non giornaliera), al basso dosaggio associato ad un controllo ottimale del ciclo e della ovulazione analogamente alle pillole da 30 mcg.



L'"Anello vaginale"

L'anello vaginale (NUVA-RING) è una nuova forma di contraccezione ormonale. Un piccolo anello morbido viene inserito in profondità in vagina, per restarvi 21 giorni. L'anello determina rilascio locale di Etinil-estradiolo (15 mcg) e di un nuovo progestinico con scarsissima attività androgenica, denominato Etonogestrel.

Nonostante il bassissimo dosaggio ormonale, l'assorbimento per via vaginale permette una completa soppressione dell'ovulazione ed un controllo ottimale del ciclo (raro lo spotting). Dal punto di vista sistemico i bassi livelli ormonali permettono una riduzione degli effetti collaterali quali tensione mammaria, cefalea, ritenzione idrica.

Fra i vantaggi dell'anello, il corretto assorbimento degli ormoni anche in presenza di vomito o diarrea, l'applicazione unica, la possibilità costante di verificare la presenza dell'anello in vagina. L'anello inoltre non crea nessun tipo di problema durante i rapporti sessuali.



La "spirale"

Per spirale (o IUD) si intende un piccolo "oggetto in plastica" che con estrema facilità (ambulatoriamente) viene inserito nella cavità uterina e lasciato in sede per più anni. L'effetto contraccettivo sta nell'alterazione dell'ambiente endo-uterino che porta ad un ostacolo al passaggio degli spermatozoi e ad una inibizione dei processi di impianto embrionali. La spirale agisce quindi quasi sempre sull'embrione e non previene il formarsi dello stesso. Viene quindi considerata una metodica micro-abortiva. L'efficacia nella prevenzione della gravidanza è buona ma non totale. In caso di gravidanza la presenza della spirale in utero può determinare problemi.

Il grosso rischio della spirale sono le infezioni che, favorite dalla presenza della stessa spirale, possono interessare le tube e determinare sterilità permanente. Per questa ragione difficilmente una spirale viene inserita in giovani donne desiderose, in futuro, di prole. La spirale non protegge dalle malattie sessualmente trasmesse.



Il "diaframma"

Il diaframma è una piccola membrana in plastica che viene inserita prima del rapporto profondamente all'interno della vagina. Impedisce meccanicamente il passaggio degli spermatozoi verso il canale cervicale. Ha una efficacia contraccettiva non eccellente e non protegge dalle malattie sessualmente trasmesse.



Il "profilattico"

"Cappuccio" in plastica da applicare sull'organo genitale maschile durante il rapporto sessuale. Ottimo nella prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse se correttamente usato (messo fin dall'inizio del rapporto, non rotto, non sfilato). Buona efficacia contraccettiva anche se non totale (può, come già detto, rompersi o sfilarsi).

Rispondi

Torna a “Ciclo che viene, ciclo che va!”