Latte? No, grazie!

Da tempo ormai libri, nutrizionisti, siti internet mettono “in guardia” sull’uso smodato del latte animale, in particolar modo del latte vaccino.

In effetti, sia per esperienza personale, che per percorso di studi seguito, posso dire che senza latte e derivati si vive bene, anzi meglio!
Innanzitutto ricordiamoci bene che l’uomo è l’unico animale sulla terra che si nutre, ben oltre lo svezzamento, di latte e addirittura di una specie diversa dalla propria!
Beh sì, pensate un po’: mentre voi state allattando vostro figlio arrivano un asino, una mucca o una capra e vi dicono (anzi vi impongono) di dare il vostro latte ai loro cuccioli.
Se ci riflettete un attimo, l’uomo fa questo con le mucche (capre e asine).

Al di là della scelta etica di non rubare il latte dalla bocca del vitello, ci sono anche alcune ragioni prettamente “fisiche” per scegliere di non bere latte animale.

1) Il latte tende a far accumulare muco nell’organismo, soprattutto in chi ha tendenza a tosse grassa, raffreddori ricorrenti, sinusiti, leucorrea ed alcuni tipi di mal di testa. Il latte vaccino è troppo grasso per l’uomo (infatti è fatto per far crescere i vitelli non i bambini di pochi chili!), sollecita le mucose ad attivarsi a difesa producendo muco in eccesso.

2) Si da per scontato ormai (anche per colpa di numerosi spot pubblicitari fuorvianti) che il contenuto di calcio del latte di mucca lo renda un cibo essenziale per prevenire il problema della ossa fragili, specie nei bambini.
Ma c’è il rovescio della medaglia, che molti non raccontano, cioè che per mantenere le ossa forti non è tanto necessario aumentare l'introito di calcio, bensì prevenirne le perdite.
E uno dei più importanti fattori nelle perdita di calcio sono proprio le diete ad alto contenuto proteico.
Oggigiorno si fa, ahimè, un eccessivo consumo di carne, anche se c’è un graduale ritorno ai cibi poveri e tradizionali privi di derivati animali (zuppe di legumi, polenta, risotti con verdure ecc) e le diete ricche di carne e latticini superano di molto i livelli di proteine raccomandati. 
Quindi, anche se i latticini contengono molto calcio, il bilancio finale è spesso negativo, cosa che si traduce in una perdita di calcio nelle ossa, per compensare il calcio perduto. 

Esistono studi che hanno dimostrato che nei paesi in cui il consumo di latticini è alto c’è un’alta incidenza di osteoporosi.
Inoltre un report dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e della FAO, indica che per la maggior parte delle persone sembra non esserci alcuna correlazione tra un aumento dell'introito di calcio e una diminuzione del rischio di fratture ossee. 
Le raccomandazioni OMS/FAO per l'osteoporosi indicano di mangiare più frutta e verdura piuttosto che affidarsi ai latticini per assicurarsi una buona salute delle ossa.

3) Esistono dei fattori importanti che aumentano la perdita di calcio dall'organismo, cioè:
• Le diete ad elevato contenuto proteico (proteine animali).
• Il caffè, che come tutti i nervini (tè, cioccolato, alcool e fumo di sigaretta) ha il brutto vizio di demineralizzare l’organismo.
• Le diete ricche di sodio aumentano le perdite di calcio con le urine.
• L'alcol inibisce l'assorbimento intestinale di calcio.

4) L'esercizio fisico invece è fondamentale per contrastare l’osteoporosi perché rallenta la perdita di tessuto osseo.

Ma allora, come sostituire in pratica il latte vaccino?
Semplice, con i tanti latti vegetali disponibili in commercio, naturalmente privi di lattosio e colesterolo.
Scegliete sempre prodotti certificati biologici, soprattutto per il latte di soia.
Eccone alcuni esempi:
Latte di soia - E’ il latte vegetale a minor contenuto calorico e il più ricco di proteine. Contiene grassi in misura di molto inferiore al latte vaccino intero (prevalentemente grassi polinsaturi, compresi omega-3). Tra i minerali, il ferro è presente in quantità doppie rispetto al latte vaccino. Si usa tranquillamente al posto del latte di mucca in preparazioni dolci o salate.
Latte di riso - Il latte di riso, dolcissimo di natura, è decisamente ricco di zuccheri semplici, che danno energia immediata . Contiene poche proteine ed è il meno grasso tra i latti vegetali. Ottimo freddo in estate.
Latte di avena - Anche il latte di avena è poco calorico, ha un limitato contenuto di grassi, prevalentemente polinsaturi e contiene fibre, vitamina E e acido folico (B9). Come il latte di riso, ha poche proteine ma all’interno di una dieta bilanciata (vegetariana o vegana soprattutto) fabbisogno proteico viene garantito da altri cibi. Ricostituente ottimo per il recupero post malattia, bimbi (o nonni) convalescenti.
Esistono poi latte di mandorle, di miglio, di kamut, di quinoa e di farro.

Quindi spazio alla fantasia e variate il più possibile e la prossima volta che qualcuno vi dirà che il latte fa bene saprete cosa rispondere.
Per approfondire segnalo il sito www.infolatte.it ed il libro “Latte e formaggio. Rischi ed allergie per adulti e bambini” di Claudio Corvino ed. Macro Edizioni.

Alla prossima, naturalmente!

Ritratto di supermarty

Posted by supermarty